Allarme di Coldiretti Puglia dopo i dati del rapporto Bankitalia sull’economia regionale, occupazione in calo
In Puglia cala l’occupazione in agricoltura, con un preoccupante calo dell’8,2% nel primo semestre del 2024. Mentre si avviano le lavorazioni nei campi e le grandi raccolte come quella olivicola, la mancanza di lavoratori rischia di compromettere la produzione agricola locale. Sono 10mila le figure che mancano, una situazione che rischia di minare la sovranità alimentare in un contesto di forti tensioni internazionali. È Coldiretti Puglia a lanciare l’allarme, basandosi sui dati del rapporto Bankitalia sull’economia regionale, che segnala una riduzione degli occupati nel settore agricolo a fronte di un generale incremento dell’occupazione in altri settori.

La crisi di manodopera nei campi pugliesi
Nonostante la forte vocazione agricola della Puglia, regione che conta oltre 108mila lavoratori del settore, il settore agricolo soffre di una grave carenza di manodopera. Secondo Coldiretti Puglia, circa un terzo degli occupati è rappresentato da lavoratori stranieri, principalmente provenienti da Romania, India, Marocco, Albania e Senegal. Questa significativa presenza, però, non basta a coprire le necessità delle imprese agricole pugliesi.
Parte del problema risiede nelle attuali normative sui flussi migratori, in particolare nel sistema del “click day”. Questo meccanismo, con le sue quote limitate e i tempi non tempestivi, non risponde efficacemente alle esigenze stagionali dell’agricoltura, spesso facendo arrivare i lavoratori quando la stagione di raccolta è già conclusa. È per questo motivo che Coldiretti propone una gestione più diretta e controllata dei flussi migratori, auspicando una semplificazione delle normative e un maggiore coinvolgimento delle associazioni datoriali e dei consolati.
La necessità di nuove politiche per il lavoro agricolo
Per superare la crisi attuale, occorre un miglioramento delle politiche relative al lavoro agricolo. Coldiretti Puglia sostiene l’importanza delle recenti modifiche introdotte alla normativa sul decreto flussi, considerandole un passo avanti verso la semplificazione e il rispetto dei tempi d’ingresso per i lavoratori stranieri. Tuttavia, queste iniziative richiedono un’efficace implementazione, con il coinvolgimento delle organizzazioni di categoria e delle rappresentanze consolari per assicurare una gestione più efficiente e rispondente alle esigenze del settore.

Inoltre, dall’analisi dei dati Inail sulla sicurezza agricola emerge un ulteriore problema: l’obsolescenza delle macchine agricole. Coldiretti chiede maggiori risorse per l’ammodernamento, partendo dal bando Isi, e un potenziamento della formazione obbligatoria per i lavoratori, anche attraverso l’apertura ai fondi interprofessionali di formazione continua. Investire in macchinari moderni e formazione è fondamentale per migliorare la sicurezza e l’efficienza del lavoro nei campi.
Cambiamenti climatici e lavoro agricolo
Un altro fattore che incide pesantemente sull’occupazione agricola è rappresentato dai cambiamenti climatici. Eventi estremi come alluvioni e periodi di siccità sempre più frequenti stanno minando la stabilità del lavoro agricolo, causando danni alle coltivazioni e rallentando le attività di raccolta. Per fronteggiare tali sfide, Coldiretti Puglia propone di rendere strutturali alcune misure di sostegno per imprese e lavoratori, come l’ammortizzatore unico per il settore agricolo, l’integrazione salariale per gli operai agricoli, e l’utilizzo ad ore della Cisoa per aumentare la flessibilità, già presente in altri settori.
Inoltre, l’abbattimento degli adempimenti contributivi per i territori colpiti da disastri climatici rappresenta un ulteriore strumento necessario per garantire la sopravvivenza delle imprese agricole e la continuità lavorativa per molti operai.

Lavoro occasionale agricolo: una misura senza abusi
Coldiretti Puglia evidenzia anche il successo della misura del lavoro occasionale agricolo a tempo determinato, sperimentata nel biennio scorso. Secondo i dati, circa diecimila persone, principalmente pensionati (circa l’80%) e studenti (17%), sono stati impiegati grazie a questa misura, che non ha presentato situazioni di abuso. Alla luce di questi risultati, Coldiretti conclude che lo strumento potrebbe essere reso strutturale, offrendo così una risposta adeguata alla carenza di manodopera nel settore agricolo.

Il futuro dell’agricoltura pugliese tra emergenze e soluzioni
La situazione attuale dell’occupazione agricola in Puglia richiede un intervento deciso e coordinato da parte delle istituzioni, per garantire una corretta gestione della manodopera e delle risorse disponibili. La gestione più efficace dei flussi migratori, la semplificazione delle normative, l’ammodernamento delle macchine agricole e la stabilizzazione delle misure di sostegno sono elementi cruciali per assicurare il futuro del settore agricolo pugliese. Coldiretti Puglia continua a chiedere maggiore attenzione e soluzioni strutturali per affrontare le sfide attuali, affinando politiche che garantiscano stabilità e sicurezza ai lavoratori agricoli e alle imprese che rappresentano il cuore dell’economia regionale.