La Cgil lancia l’allarme: l’87% dei nuovi lavori a Brindisi è precario, con salari tra i più bassi d’Italia, emerge dal rapporto Inps
di Antonio Portolano
BRINDISI – La Cgil lancia l’allarme: l’87% del lavoro a Brindisi è precario, con salari tra i più bassi d’Italia. Una provincia in crisi ma con potenzialità di rilancio.
Il Bilancio Sociale INPS 2023 descrive una Brindisi in grave difficoltà, ma offre dati preziosi per capire il territorio e progettare un futuro migliore. «La condivisione di questi numeri è essenziale per affrontare con decisione le sfide che ci aspettano», afferma Massimo Di Cesare, segretario generale della Cgil di Brindisi.
Le criticità sono molte: precarietà, bassi salari, disoccupazione, declino demografico e un sistema pensionistico sotto pressione. Vediamo i dati nel dettaglio.

Il mercato del lavoro: precarietà dilagante
Tra il 2022 e il 2023, i contratti a tempo indeterminato sono diminuiti di 3.324 unità, mentre i contratti precari sono aumentati di 7.427. Solo il 13% delle assunzioni del 2023 era stabile, contro un 87% di contratti temporanei o stagionali. Nel biennio 2022-2023, il lavoro precario è cresciuto complessivamente di 7.427 unità. «Questo dato è una condanna per il futuro delle famiglie e dell’economia locale», spiega Di Cesare.
I salari settimanali medi sono tra i più bassi d’Italia: 492,2€, con punte di 157,6€ per i lavoratori domestici e 367€ per gli agricoli. Le donne guadagnano mediamente 25,9€ al giorno in meno rispetto agli uomini. Anche nel pubblico impiego, il divario salariale è marcato, con una differenza media di 36,3€ tra uomini e donne. «La forbice salariale penalizza le donne e amplifica le disuguaglianze», aggiunge il segretario.

Disoccupazione e inattività: una provincia in difficoltà
Il tasso di disoccupazione è salito al 14,8%, con 23.000 disoccupati e 180.000 inattivi. La situazione è particolarmente grave tra i giovani e le donne, con un aumento dell’inattività del 2,3% rispetto al 2022.
Il declino demografico aggrava la crisi: nel 2023, Brindisi ha registrato 2.512 nascite contro 4.645 decessi, con un tasso di natalità del -0,6%. Gli over 65 rappresentano il 25% della popolazione, mentre i giovani sotto i 14 anni sono appena l’11,6%. Il saldo migratorio è positivo di sole 35 unità, insufficiente a bilanciare la perdita di capitale umano dovuta alla fuga dei giovani tra i 18 e i 39 anni.
Ammortizzatori sociali: un sistema in crescita
Nel 2023, 18.012 lavoratori hanno beneficiato di strumenti come NASPI e disoccupazione agricola, in aumento rispetto ai 14.033 del 2021. Complessivamente, oltre 37.000 persone dipendono da questi aiuti, di cui 15.811 nel settore agricolo. La disoccupazione agricola è diminuita leggermente, passando da 16.711 beneficiari nel 2022 a 15.811 nel 2023, mentre la NASPI ha registrato un aumento di 927 unità.

Pensioni: squilibri e importi bassi
Il sistema pensionistico locale è sotto pressione. Nel 2023, sono state erogate 101.755 pensioni a fronte di 131.000 occupati. L’importo medio è di 1.376€ per i dipendenti e 974€ per gli autonomi. Le pensioni di invalidità e accompagnamento riguardano 23.152 beneficiari, mentre le pensioni di reversibilità interessano 16.519 persone.
Le anticipazioni pensionistiche, come Opzione Donna e Quota 103, sono poco utilizzate: solo 55 richieste accolte per Opzione Donna nel 2023 e 89 per Quota 103, a causa delle penalizzazioni economiche.
Attività di vigilanza: meno lavoro nero, ma più irregolarità
Le ispezioni dell’INPS hanno portato alla riduzione dei casi di lavoro nero, passati da 332 nel 2022 a 79 nel 2023. Tuttavia, i lavoratori irregolari sono aumentati, raggiungendo quota 9.409. Il recupero crediti generato dall’attività di vigilanza è cresciuto del 5,2%, toccando i 476 milioni di euro. Nonostante questo, il 71,94% delle aziende controllate è risultato irregolare, evidenziando la necessità di un maggiore impegno contro le frodi e gli abusi.

Servizi e prestazioni sociali: un quadro in evoluzione
Nel biennio 2022-2023, il numero di pratiche presentate dai cittadini all’INPS è aumentato grazie alla digitalizzazione, che ha visto una crescita delle richieste dirette. Tuttavia, i patronati continuano a gestire circa il 55% delle pratiche complessive, con un ruolo fondamentale nelle pensioni, invalidità e disoccupazione.
Le prestazioni come l’Assegno Unico hanno registrato un aumento del 5% rispetto al 2022, con 39.821 domande accolte nel 2023. Sul fronte del Reddito di Cittadinanza, invece, le modifiche normative hanno ridotto le richieste accolte, passando da 9.332 nel 2022 a 4.066 nel 2023.
Le opportunità di rilancio
Nonostante le criticità, il territorio ha potenzialità. Il turismo enogastronomico e la transizione ecologica possono creare nuovi posti di lavoro e attrarre investimenti. Nel settore delle energie rinnovabili, la decarbonizzazione è un’opportunità per riconvertire il sistema industriale locale e generare occupazione stabile. «La decarbonizzazione è un’occasione unica per rilanciare l’economia, ma servono politiche chiare e investimenti mirati», sottolinea Di Cesare.

Un appello al cambiamento
La Cgil chiede interventi urgenti per combattere la precarietà, migliorare i salari e sostenere le famiglie. «Brindisi non può permettersi di aspettare: è il momento di agire per costruire un futuro più giusto e sostenibile», conclude Di Cesare. I dati del Bilancio Sociale INPS 2023 devono essere un punto di partenza per un impegno condiviso tra istituzioni, imprese e cittadini.