Una iniziativa rivoluzionaria, promosso da UniSalento un corso di Lingua dei segni italiana per 11 baristi con disabilità di Alimenta
di Antonio Portolano
LECCE – L’integrazione si costruisce con azioni concrete. È questo lo spirito che anima il nuovo progetto dell’Università del Salento, che ha organizzato un corso di Lingua dei Segni Italiana (LIS) per i baristi di «Alimenta», il bar sociale di Lecce che rappresenta un faro di inclusione e crescita per persone con disabilità. Un’iniziativa dal forte valore sociale che punta a rendere l’accoglienza ancora più accessibile e inclusiva.

L’Università al servizio del territorio
L’Università del Salento conferma il proprio impegno nell’inclusione e nell’accessibilità, avviando un corso di otto ore, suddiviso in quattro incontri, destinato agli undici baristi di «Alimenta». Il bar sociale, situato in via Egidio Reale a Lecce, è un progetto di economia civile che permette a persone con disabilità fisiche e cognitive di apprendere un mestiere, promuovendo autonomia e dignità lavorativa.
Grazie al finanziamento della Regione Puglia – Dipartimento Welfare, nell’ambito di un progetto ministeriale a favore delle persone sorde e con ipoacusia, il corso LIS ha potuto ampliarsi, coinvolgendo anche i collaboratori di «Alimenta». Questo permetterà loro di interagire con la clientela sorda, offrendo un servizio ancora più completo e inclusivo.

Un progetto che abbatte le barriere
«Questa nuova iniziativa di UniSalento – afferma la professoressa Flavia Lecciso, delegata del rettore per le Politiche di inclusione – testimonia la nostra politica inclusiva aperta al territorio. Il nostro obiettivo non è solo quello di rendere più consapevole e aperta all’altro la comunità universitaria, ma anche di condividere strategie e strumenti di inclusione con il territorio, per poter diventare un reale faro culturale. Ovviamente un sentito grazie va alla Regione Puglia per aver fornito un finanziamento che consente a UniSalento di portare a realizzazione il suo progetto di inclusione».
L’entusiasmo è condiviso anche da Federica Lupo, responsabile del nodo Salento del Consorzio «Sale della Terra»: «Portare la lingua dei segni all’interno di «Alimenta» è un ulteriore passo verso una società realmente inclusiva e che non lasci indietro nessuno. È emozionante pensare che persone con disabilità, che fino a ieri non avevano l’opportunità di esprimere il proprio ruolo nella società, siano oggi non solo dei baristi sempre più autonomi ma da domani anche capaci di accogliere e servire clienti sordi. Nel nostro bar sociale ciò che solitamente viene etichettato come una barriera diventa opportunità di crescita, capacitazione e interazione. Questo corso rappresenta un passo importante che garantirà anche alle persone sorde di avere un luogo in città dove sentirsi accolti e inclusi. Un sentito ringraziamento a UniSalento ed ENS per la grande disponibilità con cui hanno accolto la proposta: sono queste le alleanze preziose di cui c’è bisogno».

L’impegno dell’Ente Nazionale Sordi
L’Ente Nazionale Sordi (ENS) della Puglia è tra i protagonisti di questo progetto, come sottolinea il presidente regionale, Rocco Morese: «Una delle mission dell’ENS è la diffusione della Lingua dei Segni Italiana, riconosciuta dalla Repubblica Italiana il 19 maggio 2021. Grazie a questo importante progetto e alle risorse del “Fondo per l’inclusione delle persone sorde o con ipoacusia” (Dpcm 14 febbraio 2023) stiamo pian piano riuscendo a seminare la LIS nella comunità accademica, diffondendola anche a realtà esterne come il bar «Alimenta». Rendere accessibili e inclusivi i luoghi pubblici per noi rappresenta uno straordinario risultato».

Una formazione aperta a tutti
Il corso, avviato il 27 febbraio 2025, proseguirà per altri tre giovedì ed è aperto non solo ai baristi di «Alimenta», ma anche ai loro familiari, tutor e volontari, per ampliare il più possibile la platea di persone in grado di comunicare in LIS. Inoltre, UniSalento ha già avviato diversi corsi per studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo, con l’obiettivo di costruire un ambiente accademico sempre più inclusivo.
L’iniziativa rappresenta un grande passo avanti per la città di Lecce, che grazie a progetti come questo diventa sempre più un modello di accoglienza e integrazione. «Alimenta» non è solo un bar sociale, ma un simbolo di come l’inclusione possa tradursi in opportunità reali per tutti.