Vale 50 milioni di euro e 300 posti di lavoro, investimento strategico, l’indotto vale per 5 volte i diretti
Creare una realtà produttiva a chilometro zero per imbarcazioni da diporto con una rete completa di subfornitura e personale specializzato, facendo di Brindisi un punto di riferimento per la produzione nautica nel Mediterraneo.
di Antonio Portolano
BRINDISI – Brindisi, purtroppo in “caduta libera” sul fronte economico e occupazionale – guarda con grande attenzione ad una ottima notizia: potrebbe diventare il fulcro di un’innovativa rivoluzione nel settore della nautica da diporto. Con un imponente investimento di 50 milioni di euro, il progetto “Polo Nautico Brundisium” promette di generare un impatto economico, sociale e ambientale di vasta portata. Il capoluogo messapico potrebbe diventare un polo di innovazione nel settore della nautica da diporto: il progetto prevede non solo 300 posti di lavoro diretti, ma anche di attivare un effetto moltiplicatore notevole: per ogni posto creato, si stimano circa cinque posti nell’indotto, portando il potenziale totale a 1.500 posti di lavoro influenzati dalla nascita di questo polo. Non solo. È prevista anche l’istituzione di un’academy per formare personale specializzato. La realizzazione del progetto consentirà anche benefici dal punto di vista dell’impatto ambientale con la riduzione delle emissioni di CO2 grazie alla riduzione dei trasporti terrestri, con un focus su soluzioni tecnologiche innovative e sostenibili (fotovoltaico, idrogeno).
Le aziende coinvolte
A lanciare il progetto sono stati l’amministratore delegato di “Corset & Co” Paolo Francia, l’amministratore delegato di “Ice Yachts” Marco Malgara, il Direttore finanziario di “Fiart Mare” Giulio Grimaldi e il Presidente del Salone Nautico di Puglia Giuseppe Meo. Presenti all’evento, tra gli altri, gli assessori regionali Alessandro Delli Noci (Sviluppo Economico) e Sebastiano Leo (Lavoro e Formazione), il sindaco di Brindisi Giuseppe Marchionna, il presidente della Provincia Antonio Matarrelli, il presidente del Distretto nautico di Puglia Giuseppe Danese, il presidente del Consorzio Asi Vittorio Rina, oltre al vice presidente della Camera di Commercio Franco Gentile e le organizzazioni sindacali. Nella platea decine di studenti dell’istituto nautico Carnaro e del polo Messapia.
Un oceano di opportunità, mercato e innovazione
Il mercato della nautica, già florido, ha raggiunto nel 2022 un fatturato di 7 miliardi di euro, segnando una crescita tra il 15% e il 20% rispetto all’anno precedente, con l’export che ha toccato i 3 miliardi di euro. L’adozione del modello “Nautica a Kilometro Zero” mira a ottimizzare ogni aspetto della produzione e servizi correlati, riducendo i tempi e i costi di trasporto e aumentando l’efficienza.
Sette linee di intervento fino al 2030
Il piano di lavoro dettagliato include sette linee di intervento che coprono l’acquisizione delle aree, la progettazione e costruzione degli stabilimenti, la formazione di personale qualificato attraverso una nuova academy, e l’introduzione di una piattaforma di produzione di idrogeno. Budget complessivo: 50 milioni di euro, destinati a trasformare Brindisi in un hub nautico di riferimento a livello internazionale entro il 2030.
Conclusioni degli stakeholder
Paolo Francia, CEO di Corset & Co, un’azienda con 9 stabilimenti sparsi per l’Italia che lavora con i migliori brand del settore nautico pensa che a Brindisi ci siano tutte le condizioni per far decollare il progetto: “Si potrebbe sviluppare il concetto di Nautica a Km zero con cantieri sull’acqua, ci sono maestranze già formate e di esperienza e giovani in formazione”.

“La nautica viaggia veloce e la nautica che conta guarda a noi. A Brindisi. Oggi raccogliamo l’interesse dopo quasi 20 anni di lavoro in cui abbiamo seminato e fatto crescere il Salone Nautico di Puglia (Snim), l’entusiasmo che circonda il Polo Nautico Brundisium è palpabile. Stiamo scrivendo un nuovo capitolo per la nautica da diporto”, ha affermato Giuseppe Meo, Presidente del Salone Nautico di Puglia.
“Brindisi ha una posizione strategica fondamentale – ricorda il Direttore finanziario di Fiart Mare Marco Malgara -, l’idea-progetto è quella di costruire imbarcazioni in loco, creare una importante operazione di refitt (ristrutturazione) di imbarcazioni esistenti che provengono da Grecia, Croazia e tutto il bacino del Mediterraneo”.
L’assessore regionale allo Sviluppo economico Alessandro Delli Noci trova l’iniziativa “interessante”. “Ora – ha aggiunto – bisogna guardare più nel dettaglio il progetto complessivo per comprendere come supportarla”. Sulla stessa frequenza il sindaco Giuseppe Marchionna che ha dato il “benvenuto all’iniziativa”. Per l’assessore regionale al Lavoro Sebastiano Leo: “Ci sono tutte le condizioni perché Brindisi possa crescere in modo importante”. Il presidente del Consorzio Asi Vittorio Rina è “disponibile alla massima collaborazione”, così come il vice presidente della Camera di Commercio e presidente della Cna Franco Gentile. Il presidente della Provincia Antonio Matarrelli plaude all’idea e preme sul pedale dell’acceleratore: “Pronto a convocare subito un nuovo tavolo tecnico con tutti gli stakeholder per valutare nel merito le proposta”.
Parla di “esempio virtuoso il presidente del Distretto della Nautica di Puglia Giuseppe Danese: “Siamo felici del percorso che abbiamo costruito in questi anni. È un risultato che ci rende fieri e ci spinge ad impegnarci ancora di più”.
Il “Polo Nautico Brundisium” è più di un progetto; è una visione. Una visione che abbraccia l’innovazione, la sostenibilità e il benessere economico e sociale, ponendo Brindisi e l’Italia al centro della scena nautica mondiale e che sarebbe di vitale importanza per una città come Brindisi alle prese con la dismissione di grandi gruppi industriali.