Le maggiori aziende del settore, riunite allo Snim 2024, lavorano su tecnologie avanzate per ridurre l’impatto ambientale delle imbarcazioni
di Antonio Portolano
Combustibili alternativi al Salone Nautico di Puglia (Snim 2024)
BRINDISI – Il futuro della cantieristica nautica si scrive con l’idrogeno, uno dei combustibili alternativi più promettenti per ridurre l’impatto ambientale del settore marittimo. La decarbonizzazione della navigazione è una sfida globale e l’industria nautica è in prima linea per trovare soluzioni concrete. Al centro di queste strategie ci sono i combustibili sostenibili, tra cui l’idrogeno, che si sta affermando come la chiave per un futuro a emissioni zero. Al Salone Nautico di Puglia (Snim 2024), le maggiori aziende del settore hanno presentato progetti innovativi, confermando che l’idrogeno e altre tecnologie verdi guideranno la transizione energetica della cantieristica nei prossimi anni.
L’idrogeno come opportunità di decarbonizzazione
Giulia Monteleone, Direttrice del Dipartimento Tecnologie Energetiche e Fonti Rinnovabili dell’ENEA, ha ribadito l’importanza della sostenibilità come obiettivo primario. «La sfida è proteggere il pianeta dall’aumento della temperatura riducendo la produzione di CO2, che avviene in quasi ogni azione umana. L’idrogeno rappresenta una delle soluzioni chiave per raggiungere la completa decarbonizzazione entro il 2050», ha affermato Monteleone. Secondo lei, l’idrogeno apre una nuova filiera tecnologica che coinvolge sia la ricerca sia l’industria, rappresentando una grande opportunità per l’innovazione.

RINA: tecnologie sostenibili e sfide future
Antonio Lucci, Global Strategic Streams Senior Business Development Manager di RINA, ha raccontato come la sua azienda sia già all’avanguardia nella promozione dell’idrogeno nel settore nautico. «RINA ha lavorato sullo stoccaggio dell’idrogeno in diversi settori fin dal 2014. Nel settore dello yachting, potrebbe diventare una soluzione per alimentare le imbarcazioni non solo a terra, ma anche durante la navigazione», ha spiegato Lucci. Tuttavia, ha sottolineato come l’idrogeno abbia ancora bisogno di una supply chain più sviluppata e di una riduzione dei costi per diventare competitivo. «Nonostante i progressi, i trend di crescita dell’idrogeno non sono ancora quelli attesi. Serve spingere molto di più sulle energie rinnovabili per accelerare questo sviluppo».
Fincantieri: l’impegno nella decarbonizzazione e nella transizione digitale
Caterina Cobino, Programme Manager di Fincantieri, ha parlato delle iniziative della sua azienda per integrare la sostenibilità in tutti i settori in cui opera. «Fincantieri è impegnata in un processo di decarbonizzazione a 360 gradi. Lavoriamo su molteplici fronti, dalla difesa al settore civile, e affrontiamo questa transizione in maniera sinergica con la digitalizzazione», ha spiegato Cobino.
Fincantieri, leader mondiale nella costruzione navale, è al lavoro su tecnologie innovative per ridurre le emissioni di CO2 delle navi da crociera e militari. «Il settore marittimo produce circa il 3% delle emissioni globali. Questo impatto, seppur apparentemente piccolo, coinvolge numerosi altri settori, come il trasporto. Il cambiamento più rivoluzionario sarà il completo rinnovo del sistema di propulsione delle navi». Cobino ha anche parlato delle prime navi a idrogeno in fase di sviluppo: «Fincantieri sta già lavorando alla costruzione delle prime navi a idrogeno, che saranno operative nei prossimi anni. Tuttavia, la gestione dell’idrogeno liquido è complessa, poiché richiede di essere mantenuto a temperature vicine allo zero assoluto per essere trasportato in sicurezza. Possiamo centrare l’obiettivo delle emissioni zero prima del 2035. Fincantieri produrrà la prima nave molto prima».

Isotta Fraschini e il primo motore a idrogeno
Marco Colinelli, Direttore Commerciale di Isotta Fraschini, ha illustrato l’avanguardia della sua azienda nello sviluppo del primo motore a idrogeno. «Stiamo lavorando su una nuova famiglia di motori che coniuga maggiore potenza, efficienza e riduzione delle emissioni. Il motore a combustione interna non va demonizzato, va reso più efficiente», ha affermato Colinelli. La sintesi tra tecnologie come fuel cell, batterie e motori più sostenibili sarà essenziale per il futuro della navigazione. Isotta Fraschini è quindi pronta a fare la sua parte nella transizione energetica.
Snam e il progetto dell’idrogenodotto
Andrea Annucci, Amministratore Delegato di H2 Project Development and Partnership di Snam, ha presentato i progetti legati allo sviluppo dell’idrogeno verde nel sud Italia. «Abbiamo due poli da 160 megawatt a Brindisi e Taranto, dove stiamo lavorando per produrre idrogeno verde su larga scala», ha detto Annucci. L’idrogeno prodotto sarà convogliato in un idrogenodotto lungo 110 km tra Brindisi e Taranto, con l’obiettivo di decarbonizzare le grandi aziende locali, in particolare l’Ilva di Taranto. «Questo progetto favorirà anche la mobilità sostenibile e contribuirà a creare una filiera per l’idrogeno, necessaria per il suo successo sul mercato», ha aggiunto.

La sicurezza come elemento cruciale
La sicurezza è un altro aspetto fondamentale nello sviluppo dell’idrogeno, come ha sottolineato Giulia Monteleone di ENEA. «L’idrogeno è un vettore energetico molto potente, ma anche pericoloso. Serve una tecnologia che riduca al minimo i rischi associati al suo utilizzo», ha dichiarato Monteleone. L’ENEA sta lavorando su nuovi materiali e su un comitato per la sicurezza della transizione energetica, per garantire che nulla venga messo sul mercato senza adeguate verifiche. «Nulla sarà messo nelle mani dei cittadini senza un’attenta valutazione di sicurezza», ha concluso.
Hydrocell e il peschereccio a idrogeno “Nobody’s Perfect”
Karl Manfredi, CEO di Hydrocell, ha presentato un progetto pionieristico che sta già attirando l’attenzione globale: il peschereccio “Nobody’s Perfect”. «Era un peschereccio alimentato con un motore a scoppio, ma sarà convertito nella prima imbarcazione a idrogeno», ha spiegato Manfredi. Il peschereccio sarà in grado di navigare per un giorno intero con soli 10 chili di idrogeno, dimostrando le potenzialità di questa tecnologia. «Abbiamo già ricevuto ordinativi da tutto il mondo, e questo dimostra l’interesse crescente per l’idrogeno anche in settori più tradizionali come la pesca», ha aggiunto.

Il futuro della cantieristica al Salone Nautico di Puglia
Lo Snim 2024 si conferma anche come un importante laboratorio di idee innovative mettendo a confronto le aziende del settore per crescere e svilupparsi nell’ottica della sostenibilità ambientale. Resta confermato come l’idrogeno sia la chiave per un futuro sostenibile nel settore marittimo. Le principali aziende del settore, come Fincantieri, RINA, Isotta Fraschini, Snam e Hydrocell, stanno investendo risorse e competenze per sviluppare tecnologie innovative che possano ridurre le emissioni e rivoluzionare la propulsione delle navi.