Eccezionale intervento salvavita con la tecnica di Whipple

Una immagine realistica di preparativi ad un intervento di una equipe medica, generata con Dall-E

Chirurgia addominale, uno dei più delicati interventi. All’ospedale Perrino di Brindisi rara operazione d’urgenza complessa salva paziente

di Antonio Portolano

BRINDISI – Un intervento chirurgico eccezionale ha permesso di salvare la vita a un uomo di 38 anni all’ospedale Perrino di Brindisi. Il paziente, affetto da una forma rara di pancreatite cronica esotossica, si è presentato al pronto soccorso in condizioni critiche. Il rischio concreto di perdere la vita era altissimo. L’urgenza dell’operazione, la complessità della patologia e la rarità delle circostanze hanno reso l’intervento straordinario. La letteratura scientifica riporta pochissimi casi simili con esito positivo. Questo evento non solo ha permesso di salvare una vita, ma ha anche dimostrato le straordinarie capacità dell’équipe medica del Perrino.

Una immagine realistica di una equipe chirurgica durante un intevento, generata con Dall-E

Un intervento raro e complesso

La pancreatite cronica esotossica è una malattia infiammatoria che danneggia il pancreas, provocando dolore persistente, malassorbimento e, nei casi più gravi, complicanze potenzialmente fatali. Nel caso del paziente brindisino, la situazione è precipitata con una perforazione del duodeno e la formazione di un voluminoso ematoma. Queste condizioni hanno richiesto un intervento chirurgico immediato: la duodenocefalopancreasectomia, meglio conosciuta come intervento di Whipple. L’operazione consiste nella rimozione della testa del pancreas, del duodeno e della colecisti. È una delle procedure più complesse nella chirurgia addominale e viene eseguita, nella maggior parte dei casi, in situazioni programmate. Affrontarla in emergenza aumenta considerevolmente la difficoltà e il rischio di complicanze, a causa delle alterazioni anatomiche e del tempo limitato per la preparazione.

Una illustrazione anatomica della tecnica di Whipple, immagine generata con Dall-E

La decisione difficile del paziente

Il paziente era già in cura presso una struttura specializzata di Milano, dove l’intervento era stato programmato. Tuttavia, il peggioramento improvviso delle sue condizioni lo ha portato al pronto soccorso dell’ospedale Perrino. Nonostante la gravità della situazione, ha inizialmente richiesto le dimissioni per recarsi nella struttura lombarda. «Era convinto che andare a Milano fosse la scelta migliore» spiega il dottor Giuseppe Manca, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia generale dell’ospedale Perrino di Brindisi. «Ma quel viaggio avrebbe potuto essere fatale». È stato l’intervento dei colleghi milanesi, allertati dallo stesso paziente, a fargli cambiare idea. Restare a Brindisi si è rivelata la scelta che gli ha salvato la vita.

Tre ore e mezza per salvare una vita

L’intervento, durato oltre tre ore e mezza, è stato eseguito da un’équipe di tre persone, guidata dal dottor Manca. «L’operazione è stata complessa e delicata. Il paziente, essendo magro, ci ha agevolato in alcune fasi» racconta Manca. «In urgenza, l’imprevedibilità è massima: non sai cosa troverai finché non inizi. Gli organi erano compromessi e l’infiammazione aveva alterato l’anatomia. Ma la determinazione del team ha permesso di portare a termine la procedura con successo». Sorprendentemente, il decorso post-operatorio è stato rapido e privo di complicanze. Dopo soli sette giorni, il paziente è stato dimesso e ha potuto riabbracciare la sua famiglia.

Ospedale Perrino L’equipe medica

La voce dell’Asl: «Un risultato che premia l’eccellenza del Perrino»

Il direttore generale della Asl Brindisi, Maurizio De Nuccio, ha commentato con soddisfazione: «Questo caso rappresenta un importante riconoscimento dell’eccellenza medica e chirurgica dell’ospedale Perrino di Brindisi, dove medici altamente qualificati sono in grado di affrontare sfide chirurgiche di altissima complessità, garantendo ai pazienti cure tempestive e sicure. L’intervento eseguito dal dottor Manca e dalla sua squadra è la dimostrazione della professionalità e della capacità della sanità brindisina nel gestire anche situazioni estremamente critiche con successo, senza la necessità di ricorrere a trasferimenti in altre regioni».

Intervista al dottor Giuseppe Manca

Dottor Manca, quanto è raro eseguire un intervento di Whipple in urgenza?
«È un’operazione di altissima complessità. Anche in condizioni programmate è tra i più delicati interventi della chirurgia addominale. Farlo in urgenza è ancora più difficile. In letteratura ci sono pochissimi casi simili in cui il paziente sopravvive. La complicanza che si è presentata, con la perforazione e l’ematoma, ha reso l’intervento ancor più complesso».

Giuseppe Manca, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia generale dell’ospedale Perrino

Come avete gestito il rischio durante l’operazione?
«Abbiamo agito con rapidità e precisione. Ogni minuto era prezioso. La magrezza del paziente ci ha aiutato: i tessuti erano più accessibili, il che ha facilitato alcune fasi dell’intervento. Ma l’intero team ha lavorato con la massima concentrazione. Sono interventi in cui devi restare lucido per tutto il tempo».

Cosa pensa del tentativo iniziale del paziente di spostarsi?
«È comprensibile che ci sia la percezione che altrove si possa ricevere una cura migliore. Ma in quel momento era troppo rischioso. Fortunatamente, i colleghi di Milano lo hanno convinto a rimanere. È importante che i pazienti si fidino delle indicazioni dei medici sul territorio».

Eccellenza e determinazione: la buona sanità al sud

L’intervento eseguito al Perrino non è solo un atto medico straordinario. È un messaggio di fiducia nella Sanità del sud, spesso sottovalutata. La professionalità dimostrata dall’équipe di Brindisi evidenzia come anche gli ospedali periferici possano garantire cure di altissimo livello. Questo caso ha suscitato ammirazione non solo tra i colleghi ma anche nella comunità, che ha riconosciuto l’importanza di avere strutture capaci di affrontare emergenze complesse senza la necessità di lunghi trasferimenti.

La lezione da portare a casa

Il successo dell’intervento conferma che la tempestività, la competenza e la collaborazione tra strutture sanitarie fanno la differenza. Il paziente, che ha rischiato di perdere la vita per una decisione avventata, è oggi testimone della qualità delle cure ricevute a Brindisi. Il caso del Perrino dimostra che la buona medicina non ha confini geografici, ma si costruisce con dedizione, aggiornamento continuo e lavoro di squadra.