Il futuro tra innovazione, mappature e carbon neutrality. Dalla sciagura della Xylella alla rivoluzione guidata dal Dajs
Dalla sciagura della Xylella alla rivoluzione guidata dal Dajs verso una agricoltura innovativa, resiliente e carbon neutral. Il disastro della Xylella ha distrutto circa 21mila ulivi devastando un’area di 7.000 chilometri quadrati di territorio nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto, ma c’è chi non si arrende, anzi. In campo sono scesi gli “eroi della rigenerazione” che, con l’obiettivo di risollevare l’agricoltura salentina, stanno creando un modello di best practice di riferimento per tutto il Mediterraneo.

di Antonio Portolano
LECCE – Può un’azienda agricola decidere oggi quale coltura impiantare da qui ai prossimi 10-25 anni, scegliendo varietà resistenti ai cambiamenti climatici? O decidere quella più adatta in base alle caratteristiche del suolo? E può un’azienda agricola abbattere la Co2? Trasformare la cattura di anidride carbonica in fonte di ricchezza guadagnando dai crediti di carbonio ricavati attraverso pratiche sostenibili?
La risposta è sì. E rappresenta solo alcuni dei nuovi risultati emersi durante la conferenza del 20 settembre, svoltasi presso il Chiostro del Rettorato dell’Università del Salento a Lecce, dove il Distretto Agroalimentare di Qualità Jonico Salentino (DAJS) ha presentato i primi risultati del progetto “Rigenerazione Sostenibile”. Se si intravede la luce, dopo il “disastro di dimensioni bibliche” che risponde al nome di Xylella fastidiosa è anche merito loro.
Se le campagne del Salento, dopo essersi trasformate nel grigio cimitero di oltre 21mila ulivi, stanno ritornando ad essere verdi anche con colture innovative, è anche merito degli imprenditori agricoli supportati dal Dajs.
Da una crisi di proporzioni infinite, mai nota a memoria di agricoltore salentino sta nascendo un modello di best practice di riferimento per tutto il Mediterraneo, con l’obiettivo di risollevare l’agricoltura salentina.

Il presidente del DAJS Pantaleo Piccinno; il coordinatore tecnico Fabrizio De Castro; i componenti del comitato tecnico scientifico del progetto Fabio Pollice, rettore di Unisalento; Teodoro Miano, segretario generale del CIHEAM e Riccardo Valentini, premio Nobel per la Pace e membro del Comitato Strategico della Fondazione CMCC; col supporto dell’assessorato all’Agricoltura della Regione Puglia e del ministero per l’Agricoltura: hanno snocciolato i dati della ricerca.
La storia del progetto corale per la rigenerazione del Salento
Il progetto “Rigenerazione Sostenibile” nasce dall’urgenza di affrontare l’emergenza fitosanitaria causata dalla Xylella fastidiosa, che ha devastato più di 7.000 chilometri quadrati di territorio nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto, distruggendo migliaia di ulivi. Con il coordinamento del DAJS e il supporto del Ministero dell’Agricoltura, il progetto è il risultato di una collaborazione con sei prestigiosi enti di ricerca: Università del Salento (UNISALENTO), Istituto Agronomico Mediterraneo (CIHEAM), Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC), Centro Nazionale Ricerche (IPSP – CNR), Università degli Studi di Bari (UNIBA) e Politecnico di Bari (POLIBA).
Grazie a un impegno coordinato di circa 50 ricercatori e oltre 70 imprese agricole e agroalimentari, l’obiettivo è rigenerare il sistema agricolo del Salento, rendendolo più resiliente alle sfide future come i cambiamenti climatici. Questo progetto di ricerca e sviluppo è parte di un programma di investimenti complesso.
Dajs Atlas, la guida tecnologica per l’agricoltura del futuro
Uno degli strumenti chiave del progetto è il Dajs Atlas, una piattaforma web innovativa concepita per aiutare gli agricoltori e i decisori politici a pianificare la rigenerazione agricola attraverso soluzioni personalizzate. Durante la conferenza, Marco Sarcinella (Università del Salento) ha spiegato come la piattaforma incroci dati su fertilità del suolo, risorse idriche, biodiversità e sostenibilità per creare scenari su misura, aiutando gli utenti a prendere decisioni informate.
Come funziona? Dajs Atlas utilizza un sistema di supporto decisionale (DSS) che permette di monitorare lo stato del territorio, fornendo informazioni in tempo reale sulle condizioni del suolo, la disponibilità d’acqua e l’apporto di nutrienti. Grazie alla sua cartografia interattiva, gli agricoltori possono visualizzare lo stato del proprio terreno e delle risorse naturali, programmando interventi più efficaci e tempestivi.

Inoltre, il sistema fornisce una serie di informazioni cruciali sulle colture più adatte alle condizioni attuali e future del territorio, tenendo conto dei cambiamenti climatici. Dajs Atlas rappresenta quindi un supporto strategico per pianificare le colture nel lungo termine, ottimizzando le risorse e aumentando la sostenibilità.
Perché è utile alle imprese? Il vantaggio per le aziende agricole è evidente: con Dajs Atlas, gli agricoltori possono ottimizzare la produttività e la sostenibilità delle loro attività, migliorare la gestione delle risorse naturali e contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico. Il sistema permette di individuare le pratiche agricole più sostenibili, riducendo le emissioni di CO2 e generando crediti di carbonio che possono essere venduti sul mercato, offrendo alle aziende una nuova fonte di reddito.
Le criticità individuate su suoli e acque del Salento
Le analisi dei suoli e delle acque irrigue, presentate da Donato Mondelli (CIHEAM Bari), hanno evidenziato una situazione mista. Da un lato, circa il 76% dei suoli presenta ancora livelli sufficienti o alti di sostanza organica, elemento chiave per la fertilità e la produttività agricola. Tuttavia, il 24% dei terreni mostra livelli bassi di sostanza organica, un segnale di allarme che indica la necessità di un intervento tempestivo.
La criticità della fertilità dei suoli: i suoli con bassa sostanza organica rischiano di diventare inidonei alla coltivazione nei prossimi anni, compromettendo una parte significativa del patrimonio agricolo del Salento. Questo richiede l’adozione di pratiche agronomiche sostenibili e innovative, come il ripristino della sostanza organica attraverso l’uso di fertilizzanti naturali e nuove colture resistenti.

Le acque irrigue: la qualità delle acque destinate all’irrigazione è un’altra preoccupazione. Il 70% dei pozzi analizzati presenta livelli di salinità troppo alti, che limitano il loro utilizzo in agricoltura. Questa condizione, se non affrontata, potrebbe portare a un ulteriore degrado del suolo. Soluzioni come il recupero delle acque reflue trattate, che potrebbero apportare nutrienti utili, sono una delle strade possibili per mitigare il problema.
Carbon neutrality, un obiettivo a portata di mano grazie alla tecnologia
L’intervento di Maria Vincenza Chiriacò (CMCC) ha messo in luce un’innovazione cruciale: uno strumento tecnologico che permette agli agricoltori di pianificare le colture in modo sostenibile e di calcolare le emissioni di CO2 associate a ciascuna coltura. Questo tool, accessibile tramite QR Code, offre una mappa esplorabile che combina dati climatici, fabbisogni idrici e le emissioni di carbonio generate.
Perché è importante? Grazie a questo strumento, gli agricoltori possono prendere decisioni informate, sostituendo gli ulivi distrutti dalla Xylella con colture che siano non solo adatte al clima futuro, ma anche sostenibili dal punto di vista delle emissioni di carbonio. Le imprese agricole hanno così la possibilità di contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici e di generare crediti di carbonio, ottenendo un vantaggio economico attraverso la vendita di questi crediti.

Gli altri progetti di finanziamento del DAJS: Radici virtuose e Innovazione e benessere
Oltre al progetto Rigenerazione Sostenibile, il DAJS sta portando avanti altri due importanti programmi di finanziamento che mirano a trasformare il sistema agricolo salentino.
Radici virtuose un maxi finanziamento destinato a ridare linfa e vitalità al Salento, gravemente colpito dalla Xylella fastidiosa. Il programma coinvolge 96 aziende nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto, ed ha l’obiettivo di promuovere gli “ambasciatori” della Puglia agricola di qualità: l’olio e il vino.
Innovazione e benessere. Il terzo programma, denominato Innovazione e benessere, prevede investimenti per colture ad alto valore aggiunto e mira a potenziare lo sviluppo commerciale e l’innovazione tecnologica nel Salento. Coinvolge una ventina di aziende e ha l’obiettivo di creare un nuovo e più duraturo processo di sviluppo sostenibile.
Verso un futuro sostenibile per il Salento
Il progetto Rigenerazione sostenibile e gli altri programmi di finanziamento come Radici virtuose e Innovazione e benessere rappresentano una straordinaria opportunità per trasformare il Salento in un modello di resilienza e sostenibilità agricola. Grazie alla combinazione di tecnologie avanzate, investimenti mirati e pratiche agricole innovative, il Dajs e tutti i suoi partners sta tracciando una nuova strada per affrontare le sfide legate alla Xylella, ai cambiamenti climatici e al degrado del suolo.

Le dichiarazioni dei protagonisti
Pantaleo Piccinno, presidente del DAJS, ha dichiarato: «La distruzione causata dalla Xylella potrà essere superata solo se il popolo salentino svilupperà una visione a lungo termine. Il progetto “Rigenerazione Sostenibile”, coordinato dal DAJS, coinvolge sei istituti universitari e 50 gruppi di ricerca, e punta a delineare il futuro del nostro territorio. Con strumenti come Dajs Atlas, possiamo coinvolgere tutta la comunità salentina in un processo di rigenerazione e concertazione basato su evidenze scientifiche».
Fabio Pollice, rettore dell’Università del Salento, ha sottolineato: «Dobbiamo lavorare per fornire linee guida che non solo rigenerino l’agricoltura, ma facciano della rigenerazione un’opportunità per ripensare l’intero ambiente. Questo progetto avrà un impatto duraturo e coinvolgerà tutti gli attori del territorio».

Riccardo Valentini, premio Nobel per la Pace e membro del Comitato Strategico della Fondazione CMCC, ha commentato: «Il progetto rappresenta una grande opportunità per ridare vita al Salento. È fondamentale affrontare le sfide dei cambiamenti climatici e lavorare insieme per creare un territorio più resistente e resiliente».
Teodoro Miano, segretario generale del CIHEAM, ha aggiunto: «Il progetto è unico per l’analisi integrata del territorio e delle risorse, e punta a sviluppare soluzioni sostenibili che riprogrammino i sistemi agricoli del Salento, rendendoli più adatti al futuro».

Il futuro dell’agricoltura salentina è già in costruzione, grazie a tecnologie innovative come Dajs Atlas e a una visione condivisa di rigenerazione agricola sostenibile. Il Salento ha tutte le carte in regola per diventare un modello di riferimento nel Mediterraneo, affrontando le sfide climatiche e trasformando una crisi in opportunità.