Il DAJS chiude l’anno con due progetti strategici vincenti

La comunità del Dajs riunita lo scorso settembre per un convegno nel Rettorato Università del Salento

Il Distretto Agroalimentare di Qualità Jonico Salentino porta a casa due importanti finanziamenti per il rilancio agricolo del Salento

di Antonio Portolano

Il Distretto Agroalimentare di Qualità Jonico Salentino (DAJS) chiude il 2024 con un risultato straordinario che segna un punto di svolta nella storia agricola del Salento. Non solo è riuscito a vincere il finanziamento di due importanti progetti, ma lo ha fatto portando alla ribalta una visione che risolleva il territorio dalle macerie lasciate dalla Xylella. Un lavoro che ha visto la collaborazione di enti locali, piccole e medie imprese, università e istituzioni, impegnate in un’operazione di resilienza e innovazione che segna il ritorno del Salento sulla scena agricola nazionale.

Dajs, ulivi abbattuti per la Xylella uno scenario

Il DAJS al centro della rigenerazione agricola del Salento

Il DAJS ha ottenuto recentemente il finanziamento per due progetti decisivi, che non solo sosterranno l’agricoltura salentina, ma ne definiscono il futuro, puntando sulla sostenibilità, l’innovazione e la rigenerazione. Il primo dei due progetti, «Agricoltura Rigenerativa Post Xylella», ha visto il DAJS classificarsi al decimo posto tra oltre 70 progetti partecipanti al secondo bando «Contratti dei Distretti del Cibo», promosso dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF). Con un finanziamento di oltre 14 milioni di euro, il progetto prevede l’impiego di tecniche agricole innovative per rilanciare gli oliveti salentini, massacrati dalla Xylella, attraverso pratiche di rigenerazione sostenibile che guardano al futuro.

Il secondo progetto, «Innovazione e Benessere», ha ricevuto il cofinanziamento del MASAF e della Regione Puglia e mira a rendere l’agricoltura jonico-salentina più competitiva e all’avanguardia. Il progetto si concentra sullo sviluppo di colture innovative, sulla creazione di nuove filiere circolari e sull’introduzione di protocolli agronomici avanzati. L’obiettivo è quello di ottimizzare i processi produttivi, ridurre l’impatto ambientale e promuovere un’agricoltura biologica e di qualità che possa essere il fiore all’occhiello del territorio.

Il presidente del Dajs Pantaleo Piccinno

Un lavoro incessante per rigenerare l’agricoltura salentina

La rinascita dell’agricoltura salentina dopo la devastazione della Xylella è il risultato di un impegno costante e di una visione strategica che ha saputo unire il territorio. Come racconta il presidente del DAJS, Pantaleo Piccinno, «il nostro lavoro non si è limitato a guardare alla crisi, ma abbiamo sempre avuto in mente un’idea di rigenerazione e sviluppo a lungo termine». Il DAJS ha infatti messo in campo una serie di azioni progettuali che puntano a costruire un futuro agricolo sostenibile, con al centro l’adozione di pratiche innovative che permettano agli olivicoltori e agli agricoltori salentini di riprendersi, ma anche di essere competitivi nel mercato globale.

Piccinno sottolinea come il lavoro instancabile del DAJS non si sia limitato alla progettazione, ma abbia visto un impegno diretto sul campo, con il coinvolgimento delle piccole e medie imprese agricole e la collaborazione con l’Università del Salento per sviluppare soluzioni avanzate in campo agronomico.

I contratti di distretto approvati dal Masaf e cofinanziati dalla Regione Puglia

I numeri della rinascita: finanziamenti e beneficiari

Il successo del DAJS non si misura solo con i progetti vinti, ma anche con l’entità dei finanziamenti ottenuti e con il numero di aziende che hanno beneficiato degli interventi. Nel corso degli anni, i Contratti di distretto finanziati dal MASAF e cofinanziati dalla Regione Puglia hanno permesso di attivare investimenti complessivi che sfiorano i 160 milioni di euro. Più precisamente, sono stati ammessi investimenti per un totale di 157.234.727,62 euro, con un contributo erogato pari a 95.414.321,65 euro. Ben 218 aziende hanno ricevuto il supporto necessario per migliorare la propria competitività.

Nel dettaglio, il Programma «Rigenerazione Sostenibile», nell’ambito dell’avviso «Distretti Xylella», ha coinvolto 76 aziende, con investimenti per un totale di 49.670.620,67 euro (contributo di 31.198.655,60 euro). Il Programma «Radici Virtuose», sempre nell’ambito dell’avviso «Distretti Xylella», ha visto la partecipazione di 97 aziende, con investimenti per 46.444.323,12 euro (contributo di 29.437.357,05 euro). Il Programma «Innovazione e Benessere» ha visto il coinvolgimento di 20 aziende, con finanziamenti per 36.141.396,23 euro (contributo di 20.120.445,44 euro). Infine, il Programma «Agricoltura Rigenerativa Post Xylella», nell’ambito dell’avviso «Distretti del Cibo», ha coinvolto 25 aziende con investimenti per 24.978.387,60 euro (contributo di 14.657.863,56 euro).

Maurizio Mazzeo, direttore del Dajs

Il lavoro di squadra: il contributo di Maurizio Mazzeo e dei tecnici

Uno degli aspetti che Piccinno tiene a sottolineare è la forza del lavoro di squadra che ha caratterizzato il successo di questi progetti. «Un risultato così importante è frutto di un impegno collettivo», afferma il presidente. «Desidero ringraziare in modo particolare il direttore Maurizio Mazzeo e tutti i tecnici del DAJS. Senza il loro lavoro incessante e la loro capacità di fare squadra, non avremmo potuto raggiungere questi traguardi». La dedizione e la professionalità degli esperti del distretto, che hanno lavorato senza sosta per garantire la presentazione dei progetti nei tempi stabiliti, sono stati un elemento fondamentale per il successo.

Piccinno evidenzia anche come il DAJS sia riuscito a costruire una rete di collaborazioni che ha coinvolto istituzioni, università, imprese e, soprattutto, gli stessi agricoltori salentini, che si sono rimboccati le maniche per affrontare una delle crisi agricole più gravi degli ultimi decenni.

Teodoro Miano, Riccardo Valentini, Fabio Pollice, Pantaleo Piccinno

Un modello di resilienza e innovazione per il Sud

Il DAJS rappresenta un esempio positivo di come il Sud, di fronte a una crisi devastante come quella della Xylella, possa reagire con determinazione, superando le difficoltà burocratiche e attrarre risorse vitali per la rinascita del territorio. «Il nostro lavoro ha dimostrato che il Sud ha la capacità di progettare e di affrontare le sfide con innovazione e determinazione», afferma Piccinno. «Questi progetti non sono solo un’opportunità per il presente, ma un vero e proprio modello di resilienza per il futuro, che può essere applicato anche in altre aree del Paese».

L’impegno del DAJS ha portato il Salento a diventare un punto di riferimento per l’agricoltura sostenibile e innovativa, con una programmazione che ha saputo rispondere alle sfide della crisi e che ora guarda al futuro con speranza e ottimismo. «Oggi il nostro territorio è competitivo a livello nazionale, e i nostri imprenditori agricoli sono protagonisti di una rinascita che è solo all’inizio», conclude Piccinno, guardando con fiducia a un futuro che sembra finalmente libero dalle ombre della crisi.

Scenari vocazionali colturali

Un futuro luminoso per l’agricoltura salentina

Con il finanziamento di questi due nuovi progetti, il DAJS ha ulteriormente consolidato la sua posizione di leader nella rigenerazione agricola del Salento. Le aziende agricole salentine, che avevano visto il proprio futuro minacciato dalla Xylella, possono ora contare su risorse importanti per la crescita e la competitività. L’adozione di tecniche sostenibili e innovative aprirà nuove prospettive per un’agricoltura biologica e di qualità, che valorizzi il territorio e ne salvaguardi la biodiversità.

Il futuro dell’agricoltura salentina è ora più che mai pieno di opportunità, grazie al lavoro del DAJS, che continua a scrivere una nuova pagina nella storia agricola del Salento.