Un modello innovativo che punta sull’autonomia e la dignità dei giovani con disabilità, primo nel suo genere in Puglia e forse in Italia
di Antonio Portolano
Brindisi si è resa protagonista di un passo storico nel campo dell’inclusione sociale. Nella sala Francigena della direzione generale della Asl, è stato firmato il protocollo d’intesa per “InclusionLab”, il primo progetto pilota in Puglia che favorisce l’inserimento lavorativo di giovani con disabilità. L’iniziativa coinvolge enti pubblici, associazioni e imprese private, dimostrando la forza della sinergia per un obiettivo condiviso: creare opportunità formative e lavorative per otto giovani affetti da disturbi dello spettro autistico e sindrome di Down.

Brindisi inaugura un futuro di inclusione sociale e lavorativa
Il progetto partirà a febbraio e offrirà tirocini formativi mirati, promuovendo autonomia e integrazione. Alla firma hanno partecipato ARPAL Puglia, il Raggruppamento temporaneo di imprese composto dalla cooperativa sociale San Bernardo (capogruppo), le cooperative Sirio e Occupazione e Solidarietà, la società THCS, l’Associazione Italiana Persone Down (AIPD) sezione di Brindisi e la Yuri Benefit Corporation. Tra i promotori, un contributo fondamentale è stato dato dallo Studio Montanaro, sotto la guida del presidente nazionale dell’Associazione Consulenti del Lavoro, Dario Montanaro, il cui apporto tecnico è stato cruciale per utilizzare gli strumenti già vigenti senza dover ricorrere alla stesura di una nuova legge sulla materia.
Opportunità formative per un’integrazione concreta
Cinque ragazzi con disturbi dello spettro autistico saranno coinvolti nella produzione artigianale di orecchiette presso il Gal di Ostuni e la sede della cooperativa San Bernardo a Latiano. Tre ragazze con sindrome di Down parteciperanno invece a tirocini nel servizio di Assistenza Domiciliare Integrata (Adi) in piazza Di Summa a Brindisi e presso il Centro diagnostico Igea di Grottaglie. Il lavoro come strumento di dignità e autonomia è il fulcro del progetto.
«Dobbiamo puntare sempre più su progetti come questo – ha dichiarato Sebastiano Leo, assessore alla Formazione e Lavoro della Regione Puglia – favorendo il dialogo con il mondo delle imprese e delle associazioni. Vogliamo utilizzare al meglio le risorse disponibili per offrire opportunità di inserimento lavorativo alle persone con disabilità».

Un progetto senza necessità di nuove leggi
Un aspetto cruciale di “InclusionLab” è che non richiede interventi legislativi, come sottolineato da Gianluca Budano, direttore di ARPAL Puglia: «A legislazione invariata, possiamo moltiplicare le opportunità di ingresso nel mondo del lavoro per le persone con disabilità. Questo è un compito che tutte le Pubbliche Amministrazioni, soprattutto quelle che si occupano di politiche attive del lavoro, devono mettere in campo».
Dario Montanaro, presidente nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, ha evidenziato: «Avremmo potuto dire, non si può fare. Invece ci siamo concentrati a trovare una soluzione all’interno della stessa norma. Grazie all’uso di strumenti già esistenti e alla collaborazione tra pubblico e privato, abbiamo dimostrato che è possibile avviare progetti innovativi senza ricorrere a nuove leggi».
Un futuro di collaborazione pubblico-privato
«Il nostro prossimo obiettivo – ha spiegato Antonio Giampietro, garante regionale delle persone con disabilità – è realizzare un Repertorio regionale delle prestazioni eccellenti lavorative offerte dalle persone con disabilità. Questo strumento potrà incentivare le aziende ad assumere personale con specifici requisiti».
Per la Asl di Brindisi, promotrice del progetto, il valore della collaborazione è centrale. «Questa iniziativa dimostra il valore della sinergia tra pubblico, privato e terzo settore – ha dichiarato Maurizio De Nuccio, direttore generale della Asl – per generare impatti positivi e duraturi». Loredana Carulli, direttore amministrativo della Asl, ha aggiunto: «Il progetto rappresenta il primo passo di un percorso che punta a valorizzare le diversità come risorse fondamentali».

Le emozioni di Rebecca e Camilla
«Sono emozionata, scusatemi. Sarà la prima volta che io e la mia amica lavoreremo». Con queste parole, Rebecca, una delle ragazze coinvolte, ha espresso la sua gioia durante la presentazione del progetto. La sua amica Camilla ha aggiunto: «Ci hanno raccomandato di mettere il telefono in modalità silenziosa. Vogliamo fare tutto nel modo giusto». Le loro lacrime di commozione hanno toccato profondamente i presenti, testimoniando l’importanza di un passo verso l’autonomia.
Inclusione e futuro, una visione per il cambiamento
Giuseppe Natale, direttore generale della cooperativa San Bernardo, ha evidenziato: «Vogliamo creare opportunità formative e dignitose, affinché questi giovani possano essere protagonisti del loro futuro. Il lavoro è uno strumento potente di integrazione sociale». Giuseppe Primicerio, presidente della Yuri Benefit Corporation, ha annunciato che alcuni dei ragazzi saranno protagonisti alla “Casa del gusto” a Sanremo durante il Festival della Canzone Italiana per presentare le loro orecchiette artigianali.
Luigi Mazzei, dirigente del Coordinamento Servizi per l’Impiego delle province di Brindisi e Taranto, ha ribadito: «“InclusionLab” è un progetto pilota che intende aprire la strada a iniziative analoghe sul territorio regionale e nazionale».
Stefania Calcagni, presidente della sezione brindisina dell’AIPD, ha concluso: «Da oltre 26 anni lavoriamo sul territorio per creare percorsi personalizzati che includano sport, scuola e lavoro, permettendo a ogni ragazzo di esprimere il massimo delle proprie potenzialità».

Un esempio da replicare
Con “InclusionLab”, Brindisi si pone come modello di inclusione, dimostrando che lavoro e dignità possono essere alla portata di tutti, grazie alla collaborazione e all’uso intelligente delle risorse esistenti. Il progetto pilota è partito. L’auspicio è che dopo l’avvio a Brindisi il modello possa essere replicato in tutta la Puglia ed esteso il più possibile anche per via della sua utilità su due fronti: il primo è quello dell’inclusione sociale e lavorativa di persone diversamente abili, il secondo è relativo al fatto che il loro benessere attraverso lo strumento del lavoro comporti importanti risparmi sul fronte della spesa sanitaria che occorrerebbe sostenere. Insomma il lavoro la miglior medicina.
Minori costi per le imprese e tanti incentivi
L’obiettivo ora è sensibilizzare le imprese ad aderire a questi progetti assumendo personale con disabilità, che al contrario di quanto si possa immaginare rappresentano autentiche risorse. Ad esempio ragazzi affetti dal disturbo dello spettro autistico sono molto più bravi di persone senza alcuna disabilità nello svolgere compiti ripetitivi. E questo rappresenta un valore aggiunto. In tal senso nell’assumere queste persone le aziende hanno molti vantaggi tra cui un costo del lavoro minore e importanti incentivi.
A tal proposito: «Non abbiamo problemi di risorse, per questo dobbiamo essere efficaci», ha ribadito a chiare lettere Sebastiano Leo, assessore alla Formazione e Lavoro della Regione Puglia.