Un dizionario emotivo e scientifico per la sostenibilità, coinvolti Regione Puglia, l’Università di Bari e le scuole
BARI – In Puglia nasce il primo Emozionario ambientale, un dizionario che utilizza un approccio sia scientifico che emotivo per affrontare le sfide del cambiamento climatico. Il progetto, sostenuto dalla Regione Puglia e dall’Università di Bari, mira a creare un linguaggio comune che sposti la narrazione sulla sostenibilità dalla paura alla speranza. Coinvolge direttamente i giovani in azioni collettive concrete e misurabili, aiutandoli a comprendere e affrontare il problema in modo attivo.
Chi partecipa all’iniziativa e a chi è rivolta
L’iniziativa è frutto di una collaborazione tra la Comunicazione istituzionale e l’assessorato all’Ambiente della Regione Puglia, rappresentato dall’assessora Serena Triggiani, e il Centro di eccellenza per la Sostenibilità dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro. L’ideatore del progetto è l’associazione Everything is Connected APS, guidata dalla presidente Maria Teresa Salvati. L’Emozionario ambientale è destinato principalmente agli studenti delle scuole secondarie di primo grado della regione pugliese, coinvolgendoli in un percorso creativo e di sensibilizzazione.
Le intenzioni della Regione Puglia: diffondere la cultura della sostenibilità
La Regione Puglia, attraverso questo progetto, intende promuovere una nuova cultura della sostenibilità, coinvolgendo attivamente le scuole e i giovani.
Come ha dichiarato l’assessora all’Ambiente Serena Triggiani: «Un progetto positivo in ogni sua forma che intende diffondere la cultura ambientale e che, vorrei sottolinearlo, si deve inserire nel nostro Piano di educazione ambientale contenuto nella più ampia Strategia di sviluppo sostenibile della Puglia. Ed è ciò che, come Regione, intendiamo perseguire: diffondere una cultura per la sostenibilità, innovando gli attuali modelli educativi e sviluppando competenze in tal senso. Una cultura fondata sui valori della pace, della non violenza e della cittadinanza globale, promuovendo la formazione per lo sviluppo sostenibile lungo tutto l’arco della vita. La faremo attraverso la promozione di percorsi formativi finalizzati a rafforzare le competenze decisionali per lo sviluppo sostenibile. Vogliamo riconoscere e potenziare attori, iniziative, contesti e luoghi dell’educazione e della formazione, con particolare attenzione alle nuove generazioni, anche promuovendo sinergie tra le iniziative di educazione e formazione alla sostenibilità a livello europeo e internazionale».
Anche Rocco De Franchi, direttore della Comunicazione istituzionale della Regione Puglia, ha evidenziato l’importanza del progetto: «L’Emozionario ambientale è una delle attività di comunicazione che, con la presidenza della Regione Puglia, l’assessorato regionale all’Ambiente e l’Università di Bari, stiamo portando avanti sul tema dell’abbandono dei rifiuti. Un’azione molto importante perché si sostanzia un’alleanza molto forte tra mondo della scuola, il territorio, le Università, quindi, le giovani generazioni e la Regione, attraverso un percorso semantico che porti alla costruzione di una sorta di vocabolario ragionato, anche molto emotivamente spinto, che riuscirà a portare i temi della raccolta differenziata e del contrasto all’abbandono dei rifiuti nei luoghi più vicini alle ragazze e ai ragazzi, futuri cittadini consapevoli».
Come funziona l’Emozionario ambientale
L’Emozionario ambientale è un vero e proprio dizionario che si basa su 30 parole chiave, scelte e sviluppate scientificamente, per descrivere e affrontare vari aspetti della crisi ambientale. Ogni parola è accompagnata da un’azione concreta che gli individui possono attuare per contribuire alla risoluzione dei problemi legati all’ambiente. Questo approccio trasforma l’eco-ansia e la paura in speranza, stimolando l’azione collettiva e misurabile.
Maria Teresa Salvati, presidente dell’associazione Everything is Connected, ha sottolineato: «Si tratta di un dizionario a tutti gli effetti che ha lo scopo di cambiare la narrazione dei cambiamenti climatici e passare dall’eco-ansia, dalla paura, alla speranza attraverso l’azione collettiva, misurabile e scientifica: dimostra che, se un gruppo di persone in una collettività, agisce e compie delle azioni specifiche, questo può migliorare la situazione ambientale nel territorio in cui opera. Questo progetto è stato finanziato dalla Regione Puglia e lo stiamo sviluppando insieme al Centro di eccellenza per la Sostenibilità dell’Università di Bari con la professoressa Isabella Pisano. È stato creato un comitato tecnico-scientifico che sta lavorando sulla stesura di trenta parole chiave che saranno messe a disposizione delle scuole di primo grado della Regione Puglia. Abbiamo deciso di sviluppare un living lab sulla parola chiave “rifiuto”, in cui lavoreremo con una scuola di seconda media dell’istituto comprensivo Poggiofranco “T. Fiore” e svilupperemo una campagna di divulgazione pubblica in cui saranno i ragazzi a raccontare e ispirare gli adulti a non lasciare i rifiuti per strada».
Il ruolo delle scuole e dei giovani: creatività e sensibilizzazione
Il progetto coinvolge attivamente le scuole e in particolare gli studenti delle scuole secondarie di primo grado della regione Puglia. In questo contesto, i giovani sono invitati a partecipare a un laboratorio creativo, in cui saranno chiamati a riflettere sulla parola “rifiuto”. L’iniziativa si svolgerà presso l’Istituto Comprensivo Poggiofranco – T. Fiore di Bari e utilizzerà il metodo dei “binomi fantastici” di Gianni Rodari per stimolare la creatività e ripensare in modo positivo al concetto di rifiuto.
Le storie create dai ragazzi saranno utilizzate in una campagna di sensibilizzazione pubblica, con l’obiettivo di ispirare gli adulti a non abbandonare i rifiuti e a considerare l’ambiente come una risorsa preziosa. Le immagini e i contenuti generati dai ragazzi saranno trasformati in manifesti attraverso l’uso dell’intelligenza artificiale generativa, guidati da un team di esperti.
Il comitato scientifico dietro il progetto
Alla base del progetto c’è un comitato scientifico composto da esperti nel campo della sostenibilità e della scienza. I principali responsabili sono la professoressa Isabella Pisano, presidente del Centro di Eccellenza di Ateneo per la Sostenibilità, e la dottoressa Maria Teresa Salvati. Il team comprende figure di spicco come Paula Barbeito Morandeira, esperta di sostenibilità oceanica, Roberto Carlucci, professore di ecologia, e Nicoletta Guaragnella, professoressa di biologia cellulare e applicata. Tra gli altri partecipanti figurano anche Livia Augusta Mattoni, software developer, Pasquale Ricci, PhD in ecologia, Valentina Rossi, biologa marina, Paolo Stufano del CNR-NANOTEC e Federica Fragapane, information designer.
Un progetto di educazione per lo sviluppo sostenibile
L’Emozionario ambientale rientra in un quadro più ampio di educazione per lo sviluppo sostenibile, seguendo le direttive dell’UNESCO e della GreenComp dell’Unione Europea. Il progetto mira a creare consapevolezza tra i giovani, insegnando loro che gli esseri umani fanno parte della natura e che, con azioni collettive, possono contribuire a modellare un futuro sostenibile entro i limiti del pianeta.
Come ha ribadito l’assessora Serena Triggiani: «Vogliamo riconoscere e potenziare attori, iniziative, contesti e luoghi dell’educazione e della formazione. Con l’Emozionario ambientale, la Puglia si pone all’avanguardia nell’educazione alla sostenibilità, puntando su un approccio emotivo e scientifico per trasformare la coscienza collettiva e agire concretamente per il bene del pianeta».
L’Emozionario ambientale: uno strumento per il futuro
La versione finale dell’Emozionario ambientale, arricchita con i testi scientifici e le immagini create dagli studenti, sarà resa disponibile in formato digitale sul sito della Regione Puglia. Sarà utilizzata come risorsa didattica per l’insegnamento dell’educazione civica e ambientale, contribuendo a formare le nuove generazioni su temi cruciali per il futuro del pianeta.