Norman Atlantic, il disastro raccontato in un documentario

Norman Atlantic il manifesto del documentario

A dieci anni dall’incendio che sconvolse il traghetto Norman Atlantic, il nuovo documentario diretto da Lucia Portolano ricostruisce con passione e profondità i drammatici eventi del 2014, tra testimonianze toccanti e atti di coraggio straordinario

di Antonio Portolano

BRINDISI – «Guardia Costiera Brindisi, Guardia Costiera Brindisi da Norman Atlantic. Abbiamo bisogno di assistenza. Abbiamo fuoco a bordo. Fuoco a bordo…».

Sono le 4.30 quando il may day arriva alla Capitaneria di porto. Il calendario segna 28 dicembre 2014: è il giorno in cui il traghetto Norman Atlantic, in viaggio nel Mare Adriatico, si trasformò in un inferno galleggiante. Un incendio divampò all’improvviso nel garage della nave, inghiottendo con furia le auto e i camion frigo parcheggiati sul ponte 4. Le fiamme si propagarono rapidamente, gettando nel caos i 519 passeggeri e membri dell’equipaggio a bordo. Ora, a dieci anni di distanza, un documentario scritto e diretto da Lucia Portolano ci riporta a quei momenti terribili, dando voce a chi c’era, a chi ha combattuto per la propria vita e a chi ha rischiato tutto per salvare altre vite.

La nave Norman Atlantic in fiamme

L’anteprima del documentario, prodotto da Marco Mingolla per Cattive Produzioni, si terrà il 13 dicembre alle ore 19 presso il Cinema Teatro Impero di Brindisi, evento imperdibile per conoscere la tragica storia del Norman Atlantic. L’evento, condotto dall’inviato di Repubblica Giuliano Foschini, promette di essere un’occasione imperdibile per conoscere da vicino la storia di una delle più drammatiche tragedie marittime del nostro tempo. L’opera è stata realizzata grazie al contributo dell’Autorità portuale del sistema del Mare Adriatico Meridionale e della società Rotte di Portolano, con il supporto del Corpo dei Vigili del Fuoco, della Guardia Costiera Italiana e dell’Impresa Fratelli Barretta. Ha ricevuto anche il patrocinio del Comune di Brindisi e del Consolato Greco. Un vero lavoro di squadra, non diverso da quello che ha salvato centinaia di vite durante quella tragica notte.

I passeggeri della Norman Atlantic sulla controplancia

L’incendio e il dramma umano

Le testimonianze dei sopravvissuti e dei soccorritori ci restituiscono la paura, la confusione, la disperazione ma anche la speranza e il coraggio che hanno caratterizzato quei giorni. Le fiamme scoppiarono mentre la nave viaggiava da Igoumenitsa verso Ancona. Molti passeggeri, svegliati di soprassalto, si ritrovarono intrappolati nelle loro cabine o costretti a salire ai piani superiori, mentre il fumo si addensava e il calore diventava insopportabile. I racconti di chi c’era ci trasportano direttamente in quei momenti concitati, quando ogni secondo contava e la sopravvivenza dipendeva spesso dalla solidarietà di perfetti sconosciuti.

L’incendio a bordo della Norman Atlantic

I soccorsi disperati

I soccorsi furono eroici ma estremamente difficili. Le condizioni del mare erano proibitive, con onde alte fino a sette metri che impedivano l’approccio via mare. La Marina Militare e la Guardia Costiera intervennero con elicotteri e mezzi navali, sfidando le fiamme e il fumo intenso per salvare quante più persone possibile. Alla fine, oltre 450 persone furono tratte in salvo, ma non senza perdite: 31 persone persero la vita, 19 delle quali risultano ancora oggi disperse. Durante le operazioni di ricerca, vennero anche trovati i corpi di alcuni clandestini, portando all’incertezza sul numero reale delle persone a bordo. Il caos e la paura di quella notte hanno lasciato un segno indelebile nei ricordi di tutti i coinvolti.

Luca Zizzi comandante rimorchiatore Tenax Impresa Fratelli Barretta

L’intervento risolutivo del personale dell’Impresa Fratelli Barretta

Eroi tra gli eroi di quelle giornate furono i membri degli equipaggi dell’Impresa Fratelli Barretta che per primi raggiunsero la Norman Atlantic. Partiti dal porto di Brindisi raggiunsero la Norman Atlantic dopo quattro ore di navigazione. Trovandosi di fronte un inferno galleggiante. I soccorsi erano proibitivi date le condizioni meteo. Le onde di circa 7 metri impedivano i soccorsi via mare. Le fiamme e il fumo intensi rendevano proibitivi i soccorsi in elicottero. Il tempo stringeva. Le scarpe dei passeggeri saliti sulla controplancia della nave cercando scampo, iniziavano a fondere per via delle altissime temperature. L’unica via d’uscita era quella di riuscire a girare la nave portandola col vento a favore. Qualcuno però avrebbe dovuto salire a bordo anche mettendo a rischio la propria vita. Gli specialisti a cui toccò questo ingrato ma straordinario compito, concordato con la Capitaneria di porto, furono i valorosi marinai dell’Impresa Fratelli Barretta, personale altamente specializzato. Sapevano che correvano il massimo rischio possibile, ma non esitarono. Alcuni di loro, volontariamente, si fecero calare dagli elicotteri. Agganciarono la nave con delle funi in modo da permettere ai rimorchiatori di poter girare la Norman Atlantic ormai alla deriva. Questa manovra rese più agevoli i soccorsi aprendo al salvataggio di tante vite umane. Per questo atto di estremo coraggio e professionalità, 18 marittimi dell’Impresa Fratelli Barretta, il 21 luglio 2017, furono insigniti con cinque medaglie d’argento e 13 di bronzo al merito di Marina per le operazioni di soccorso della nave Norman Atlantic prestate fra il dicembre 2014 e il gennaio 2015.

Massimiliano Gabrielli legale delle parti lese (e dei passeggeri di Costa Concordia e della sciagura di Rigopiano)

L’esito delle indagini e il processo

Le indagini successive stabilirono che l’incendio era stato provocato da un camion rimasto acceso nel garage per mancanza di sufficienti allacci elettrici. Un errore fatale, aggravato dalla mancanza di misure di sicurezza adeguate e dall’inefficienza delle scialuppe di salvataggio. Il processo, conclusosi nel novembre 2023, ha visto la maggior parte degli imputati prosciolti per prescrizione, compreso il reato di omicidio colposo. Sono stati condannati solo il comandante (6 anni di carcere), il primo ufficiale di macchina (5 anni di carcere) e un membro dell’equipaggio ( 3 anni). I pubblici ministeri della Procura di Bari, Ettore Cardinale e Federico Perrone Capano hanno fatto ricorso in Appello contro le assoluzioni. La vicenda giudiziaria è ancora in corso.

Comandante Gaetano Coronnello pilota dell’elicottero della Guardia Costiera

Il coraggio dei soccorritori

Oltre alla cronaca e alle sentenze, il documentario racconta la profonda umanità degli eventi e delle persone coinvolte. Attraverso interviste e immagini inedite, Lucia Portolano riesce a catturare lo spirito di chi non si è arreso. I soccorritori, i marinai, gli elicotteristi e gli uomini dell’Impresa Fratelli Barretta hanno messo in gioco le loro vite per salvare i naufraghi. Gaetano Coronnello, comandante dell’elicottero della Guardia Costiera Italiana impegnato nelle operazioni di soccorso, descrive nel teaser del documentario: «Mi dissero proprio testuali parole: laggiù è un inferno. Quando toccò a noi lo scenario che ci trovammo davanti era davvero spaventoso».

«Dopo quattro ore di navigazione – dice nel trailer del documentario Luca Zizzi, comandante del rimorchiatore Tenax dell’Impresa Fratelli Barretta – raggiungemmo la Norman Atlantic e quello che vedemmo era uno spettacolo incredibile. Sembrava la scena di un film. C’era questa nave completamente avvolta dal fumo e dalle fiamme e tutte queste persone ammassate sopra in controplancia».

Massimiliano Gabrielli, legale delle parti lese (oltre che dei passeggeri di Costa Concordia e dei protagonisti della sciagura di Rigopiano), ricorda: «Le operazioni di sbarco sono state effettuate a distanza di due giorni a bordo di una nave in fiamme e alla deriva»

Le storie dei sopravvissuti

Il documentario fa rivivere le storie dei passeggeri del Norman Atlantic che, in quella terribile notte, hanno trovato la forza di resistere e di aiutarsi a vicenda. Uomini e donne che hanno atteso per ore sotto il cielo gelido, che hanno visto amici e familiari sparire tra le onde o nel fumo e che sono stati tratti in salvo con gli elicotteri, uno per uno, mentre la nave continuava a bruciare. Racconti che ci mostrano come, anche nei momenti di più profonda disperazione, l’umanità possa brillare con forza.

Un ricordo da non dimenticare

L’incendio del traghetto Norman Atlantic è stato un disastro che ha sconvolto l’opinione pubblica e attirato l’attenzione dei media internazionali. Ma è anche una storia di eroi silenziosi, di uomini e donne che hanno agito senza esitazione di fronte al pericolo. Il documentario di Lucia Portolano ci permette di ricordare non solo la tragedia, ma anche il coraggio e la solidarietà che hanno caratterizzato quei giorni. È un’opera che invita alla riflessione, che chiede di non dimenticare e che ricorda l’importanza della sicurezza e della responsabilità nel mare, uno spazio che può essere tanto meraviglioso quanto spietato.

Il teaser del documentario, regia di Lucia Portolano prodotto da Marco Mingolla per Cattive Produzioni

Un tributo alle vittime e agli eroi

La tragedia della Norman Atlantic non è solo una pagina dolorosa del nostro passato recente, ma un monito per il futuro. Il documentario rappresenta un tributo alle vittime e ai loro cari, un omaggio a chi non ce l’ha fatta e a chi ha lottato con tutte le sue forze. Un viaggio emotivo che non lascia indifferenti e che ci ricorda quanto sia preziosa la vita e quanto siano importanti il coraggio e la solidarietà umana.