Snim 2024: la nautica pugliese cresce, gli ormeggi sono insufficienti

Snim 2024, Marina di Brindisi posti barca sempre più insufficienti per le imbarcazioni

Mancanza di posti barca, personale qualificato e problemi nell’internazionalizzazione gli ostacoli allo sviluppo della nautica

di Antonio Portolano

La mancanza di posti barca limita l’espansione della nautica pugliese

Il settore della nautica in Puglia sta vivendo un momento di crescita, ma rischia di essere rallentato da problemi strutturali che limitano le sue potenzialità. Uno dei principali ostacoli è la carenza di posti barca. Attualmente, la regione può contare su circa 14.000 ormeggi, un numero insufficiente a sostenere l’espansione delle vendite di nuove imbarcazioni. Questa la realtà emersa nel corso della tavola rotonda sul tema «Barche di Puglia» promosso dal Consorzio Nautico Puglia nell’ambito della seconda giornata dello Snim.

Snim 2024, il presidente del Salone Nautico di Puglia Giuseppe Meo

«Le aziende sono bloccate nella vendita per mancanza di posti barca», afferma Giuseppe Meo, direttore del Consorzio Nautico Puglia. «Abbiamo imprese di rilevanza nazionale e internazionale che non riescono a espandersi come dovrebbero, perché chi compra una barca non trova dove ormeggiarla».

Questo freno influisce pesantemente su un comparto che altrimenti potrebbe crescere a ritmi ancora più elevati. Oggi, chi acquista un’imbarcazione deve affrontare non solo il problema dell’ormeggio, ma anche quello della manutenzione e dei servizi portuali, che spesso risultano carenti.

Numeri del settore in Puglia: un comparto in crescita, ma non senza sfide

Il Consorzio Nautico Puglia rappresenta 22 imprese attive nel settore, con oltre 600 addetti e un fatturato complessivo che supera il milione e mezzo di fatturato. Il settore della nautica in Puglia, insieme a quello di Campania e Sicilia, rappresenta circa il 60% della produzione nautica dell’intero Sud Italia. Nonostante questi numeri, il comparto pugliese deve fare i conti con la mancanza di infrastrutture adeguate, in particolare per quanto riguarda l’ormeggio e i servizi portuali.

Snim 2024, al Marina di Brindisi oltre 300 imbarcazioni in mostra

Dario Montanaro, presidente del Consorzio Nautico di Puglia dallo scorso settembre, sottolinea: «La nautica porta ricchezza ai territori, ma per sostenere la crescita è fondamentale allargare la visione politica su questi temi. Le nostre aziende sono pronte da domani a offrire soluzioni ecocompatibili per accelerare la creazione di nuovi posti barca».

Formazione e carenza di personale: un problema da risolvere

Un altro freno alla crescita del settore è la carenza di personale specializzato. La domanda di figure come disegnatori, carpentieri e tappezzieri è in costante aumento, ma l’offerta è scarsa. La formazione di nuove competenze è un tema cruciale per sostenere l’espansione del comparto.

Da sinistra verso destra Dario Montanaro, Ciro Esposito, Domenico Gigante

Ciro Esposito, Chief Manager di Generazione Vincente, un’agenzia per il lavoro somministrato della Campania che collabora con il settore nautico, spiega: «Le aziende fanno fatica a trovare personale specializzato. Noi stiamo lavorando su progetti formativi specifici, ma il problema è che sempre meno giovani scelgono percorsi professionali legati ai lavori manuali o artigianali. E la bassa natalità non aiuta, anzi rappresenta un altro problema». Generazione Vincente ha avviato una serie di percorsi formativi, in collaborazione con le aziende, per colmare questo divario, formando personale che viene poi assunto direttamente dalle imprese.

A supporto della necessità di formazione, è intervenuto anche Domenico Gigante, di Generazione Vincente, che ha sottolineato il ruolo dello strumento Fondimpresa: «Generazione Vincente adotta Fondimpresa per offrire formazione rapida e finanziata alle aziende. Si tratta di percorsi formativi a costo zero per le imprese, finanziati dalla contribuzione volontaria dei datori di lavoro. È uno strumento essenziale per colmare la carenza di risorse qualificate».

La mancanza di formazione e di risorse qualificate rappresenta quindi un altro importante ostacolo allo sviluppo ulteriore della nautica in Puglia. «Serve orientamento per far conoscere ai giovani le opportunità del settore», aggiunge Meo.

Partecipare ai saloni nautici: un’opportunità limitata dai costi

L’internazionalizzazione è un’altra sfida chiave per la nautica pugliese. Le aziende locali devono competere su mercati internazionali per espandersi, ma la partecipazione ai saloni nautici è spesso limitata dai costi proibitivi per spostare le imbarcazioni.

Snim 2024 alcuni stand e i visitatori

Giuseppe Meo, direttore del Consorzio Nautico Puglia, ha evidenziato le difficoltà che le aziende incontrano nel portare le proprie imbarcazioni ai saloni internazionali: «Non possiamo partecipare a fiere internazionali importanti con una sola barca. I costi di trasferimento sono spesso proibitivi», ha spiegato, sottolineando l’esigenza di un maggiore supporto economico per consentire una presenza più significativa alle fiere di settore. Anche Dario Montanaro, presidente del Consorzio Nautico, ha ribadito la necessità di un aiuto concreto: «È necessario immaginare un supporto finanziario per le imprese che partecipano ai saloni internazionali, almeno per i prossimi 2-3 anni, in modo da favorire l’internazionalizzazione del settore».

Le fiere internazionali, come la Fiera di Düsseldorf, rappresentano un’opportunità importante per le aziende pugliesi di entrare in nuovi mercati, ma senza un adeguato sostegno logistico e finanziario, la loro partecipazione resta limitata, frenando le potenzialità di crescita del comparto.

Il piano della Regione per risolvere la carenza di posti barca

La Regione Puglia sta cercando di affrontare la questione dei posti barca con un piano che mira a migliorare le infrastrutture portuali e ad aumentare le opportunità di ormeggio lungo le coste pugliesi. Costanza Moreo, dirigente della Sezione Demanio Costiero e Portuale, ha illustrato l’iniziativa avviata insieme all’ente regionale Asset. «Abbiamo realizzato una ricognizione di 94 siti portuali, di cui 77 sono risultati di interesse per espandere i servizi e aumentare i posti barca. L’obiettivo è razionalizzare gli spazi e migliorare i servizi di ormeggio e manutenzione».

Moreo ha anche sottolineato che il coinvolgimento dei comuni è fondamentale per garantire una gestione efficace delle coste e dei porti: «Stiamo lavorando su un piano che metta in rete i porti turistici e gli attracchi, ma serve il contributo di tutti gli enti locali per migliorare le infrastrutture e i servizi».

Collaborazione tra enti locali e settore privato per un futuro sostenibile

Per risolvere il problema degli ormeggi e favorire lo sviluppo della nautica in Puglia, è necessario un maggiore coordinamento tra enti locali e aziende. Debora Ciliento, assessore ai Trasporti e Mobilità Sostenibile della Regione Puglia, ha sottolineato l’importanza di mettere in rete i grandi e piccoli porti della regione. «Ascoltare le esigenze delle imprese è fondamentale per dare risposte concrete. Il nostro obiettivo è creare una maggiore integrazione tra il sistema portuale e il territorio», ha spiegato.

Il Consorzio Nautico, dal canto suo, è pronto a collaborare con le istituzioni per accelerare lo sviluppo di soluzioni innovative. «Le nostre aziende sono in grado di offrire soluzioni ecocompatibili per aumentare rapidamente i posti barca», ha dichiarato Montanaro, suggerendo anche la possibilità di creare ormeggi a secco nei porti esistenti.

Innovazione e sostenibilità per il futuro della nautica in Puglia

Il futuro del settore nautico in Puglia passa inevitabilmente attraverso l’innovazione e la sostenibilità. Vito Antonio Antonacci, direttore del Dipartimento Mobilità della Regione Puglia, ha spiegato che è necessario integrare il mare con l’entroterra per creare un modello di sviluppo sostenibile: «Stiamo lavorando per fornire strumenti snelli agli enti locali per gestire al meglio le coste e i porti, ma dobbiamo anche pensare a soluzioni innovative come gli ormeggi a secco e un miglior collegamento tra le città costiere e le aree interne».

L’obiettivo è creare un sistema che valorizzi sia il mare che il territorio circostante, con un’attenzione particolare alla sostenibilità economica e ambientale.

Un nuovo modello per sostenere l’internazionalizzazione: le proposte di Antonio De Vito

A fronte delle difficoltà legate all’internazionalizzazione e ai costi proibitivi per partecipare ai saloni internazionali, Antonio De Vito, direttore generale di PugliaSviluppo, propone un nuovo modello di sostegno per le imprese del settore nautico: «Il tema è complesso, ma è necessario un supporto strutturale per le aziende. Nel nuovo ciclo di programmazione, stiamo cercando di integrare la logica di accompagnare le imprese anche sul piano immateriale, sostenendo iniziative che favoriscano internazionalizzazione e digitalizzazione».

Dario Montanaro presidente Consorzio nautico di Puglia; Antonio De Vito, dg di PugliaSviluppo

De Vito ha spiegato che, per facilitare la partecipazione delle piccole e medie imprese pugliesi ai mercati esteri, si potrebbe pensare a un programma consortile che unisca più imprese del settore, permettendo loro di affrontare insieme le spese legate alla partecipazione alle fiere internazionali. «Un progetto consortile darebbe la possibilità di introdurre digitalizzazione e formazione, migliorando così la presenza sui mercati internazionali», ha sottolineato De Vito, aggiungendo che «si può pensare a un budget di 2-3 milioni di euro su cui lavorare per implementare queste iniziative».

Il nuovo approccio non si limiterebbe quindi a fornire semplici contributi, ma a creare un vero e proprio sistema di accompagnamento che rafforzi le imprese pugliesi nel lungo periodo, favorendo la loro crescita nei mercati internazionali.

Superare gli ostacoli per un settore in continua crescita

Il settore nautico in Puglia è in crescita, ma per continuare a svilupparsi deve affrontare sfide importanti. Dalla mancanza di posti barca alla carenza di personale specializzato, fino alla necessità di maggiore internazionalizzazione, il comparto richiede un coordinamento tra aziende e istituzioni per sbloccare il suo pieno potenziale. Con il giusto supporto, la Puglia può diventare un punto di riferimento per la nautica nel Mediterraneo, continuando a investire in innovazione e sostenibilità.